Dr. Giorgio Biseo    Odontoiatra Ortodontista
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Lo sbiancamento dentale

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Oggi è possibile avere dei denti più bianchi con facilità a casa propria. Negli anni probabilmente avrete notato la formazione sui denti di macchie da assunzione di caffè, tè, bevande colorate, fumo; inoltre alcune persone possono avere delle alterazioni cromatiche sui denti causate da assunzione di antibiotici tipo tetracicline, eccesso di fluoruri, devitalizzazioni, vecchie otturazioni oppure da anomalie strutturali dello smalto. Lo sbiancamento dentale permette di migliorare facilmente il sorriso di una persona rendendo la dentatura più bianca e brillante.

Esistono diverse metodiche per migliorare il sorriso. In effetti, è il dentista che deve consigliare al paziente la tecnica più adatta. Una delle più semplici è lo"sbiancamento a casa", che  consiste in una tecnica  da effettuare durante la  notte,  comoda, non invasiva, già molto utilizzata ed anche meno costosa rispetto ad altre tecniche tipo ricopertura con faccette, bonding e corone ceramiche.

E’necessario fare una visita accurata delle arcate dentali, per fare un piano di sbiancamento indicato al paziente: prima di iniziare il trattamento in bocca non ci deve essere tartaro e devono essere curate le carie; non ci devono essere otturazioni infiltrate e le gengive non devono essere infiammate; quindi in generale come primo intervento verrà eseguita una seduta accurata di pulizia dentale (ablazione del tartaro e delle macchie superficiali).

A questo punto viene presa una impronta in bocca e viene preparato un cucchiaio a forma della arcata dentale che serve come contenitore del gel ad azione sbiancante; questa mascherina permette uno stretto contatto tra la superficie dello smalto e il gel, ottimizzando così l’azione della sostanza attiva presente e minimizzando la quantità che va in contatto con le gengive.

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Il principio attivo presente nel gel è perossido di carbamide, in diverse possibili concentrazioni ( in genere al 10%); quando la saliva viene in contatto con il gel si ha una attivazione con  il rilascio di perossido di idrogeno (ossigeno attivo) che penetra gli strati più esterni del dente rompendo le macromolecole responsabili delle alterazioni cromatiche. La struttura del dente non viene alterata, solo la superficie dentale diventa più brillante; le otturazioni estetiche non vengono sbiancate ne le corone in ceramica. Il paziente metterà il cucchiaio individuale col gel alla sera e lo toglierà la  mattina seguente, ripetendo la procedura per 10-14 notti.

Durante il trattamento, alcuni pazienti  ( circa il 10% ) possono provare uno stato di maggiore sensibilità dentale al freddo-caldo, una  lieve irritazione gengivale che comunque scompaiono uno-due giorni dopo la conclusione della cura.

Questo tipo di trattamento esiste già da vari anni, è sicuro e  molto più efficace rispetto ad un dentifricio  sbiancante che richiederebbe  più di un anno e mezzo  di utilizzo giornaliero per sbiancare di una  tonalità  lo smalto dentale: con l'uso del gel sbiancante in genere già dopo 3 applicazioni è possibile notare la differenza e dopo 4-5 applicazioni si ha lo sbiancamento di una tonalità.  Il grado di sbiancamento finale ottenuto è variabile   perché la reazione  al trattamento è individuale; l'effetto  del trattamento dura alcuni anni, dipendendo principalmente dalle abitudini  tipo il fumo, l'assunzione di caffè e tè. Naturalmente, sotto la supervisione del dentista, nulla vieta di fare dei ritrattamenti sbiancanti periodici  per  mantenere la tonalità desiderata  utilizzando il cucchiaio individuale preparato la prima volta.

 

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